domenica 18 luglio 2010

LA VITTORIA DEL 1934 alla Rassegna EDITORIA ABRUZZESE (Chieti, 19 Luglio 2010)

Settimana Mozartiana - Rassegna dell'Editori Abruzzese

18-23 Luglio 2010
Libreria De Luca
Via Cesare de Lollis
CHIETI
Orario: 21.00 – 23.00


Martedì 20 Luglio

ore 21.30

Presentazione di un libro delle Edizioni Solfanelli

LA VITTORIA DEL 1934
di Alessabdro D'Ascanio
Presenterà: Luigi Mastrangelo

giovedì 24 giugno 2010

RECENSIONE di Renzo Montagnoli

Il gioco del calcio non è mai stato per me una passione, ma un’occasione di svago e divertimento, e solo nel caso che le partite vedano di fronte due squadre disposte a dar spettacolo. Siamo comunque in periodo di mondiali e mi sembra giusto dare un po’ di spazio a questo sport che ha rappresentato più di mezzo secolo fa uno strumento di sostegno di un regime all’interno del paese e di supporto anche a una certa politica estera fatta di proclami roboanti, seguiti spesso da azioni moderatrici, del tipo insomma proprio della tattica del bastone e della carota.
E in questo sta l’interesse di questo bel saggio di Alessandro D’Ascanio che ha come punto di partenza la nostra prima vittoria dei mondiali calcio, quella del 1934, con la nazionale italiana guidata dal mitico Vittorio Pozzo.
Il testo è un lucido spaccato di un periodo nel quale anche una partita di calcio e soprattutto la conquista del primato rappresentavano un biglietto da visita di un paese che voleva emergere a tutti i costi, rinsaldando il fronte interno con la comune passione per questo sport e cercando di conferire uno spirito nazionalistico, indispensabile al regime per poter avere basi solide. Non è che questo consenso sportivo si rivelò poi inossidabile, anzi si poté notare e ancor oggi si vede l’assenza di una forte identità di popolo, quella coesione ferma e irremovibile che invano il fascismo tentò di realizzare richiamandosi anche alle glorie dell’antica Roma.
La manifestazione sportiva del 1934 fu voluta fortemente da Mussolini e, grazie anche a un ingente sforzo finanziario, riuscì bene, culminando con il meritato successo dei nostri giocatori. Il tutto appare come una delle più efficaci campagne di propaganda, come detto rivolta non solo all’interno, ma anche all’esterno.
L’impressione che si voleva dare era quella di un paese unito e orgoglioso, pacifico, ma non disponibile a cedere ad altri le proprie ambizioni di riscatto per arrivare ad essere alla pari con le grandi potenze.
Era il 1934 e quindi mancavano sei anni alla nostra entrata in guerra, evento che in breve avrebbe dissolto un’immagine così faticosamente costruita anche attraverso quel campionato del mondo.
Il libro di D’Ascanio è un’analisi di quella Coppa Rimet (come allora si chiamava), di quanto fosse sentita dal fascismo, e quindi degli scopi che si proponeva il regime, delle sue ricadute, cioè dei risultati, sempre in funzione politica.
Si respira nelle pagine una storia ancor recente, si scoprono tante cose che ignoravamo, ma, soprattutto, si comprende come il gioco del calcio ad alto livello possa costituire anche una risorsa per chi detiene il potere in un paese.
Da leggere, ne vale senz’altro la pena.

Renzo Montagnoli

http://www.arteinsieme.net/renzo/index.php?m=31&det=6862

martedì 15 giugno 2010

TRSP - Tuttolibri: LA VITTORIA DEL 1934 di Alessandro D'Ascanio (Mercoledì 16 giugno ore 21,20)

Mercoledì 16 giugno ore 21,20
su TRSP Radiotelevisione, nel programma "Tuttolibri" condotto da Umberto Timmonieri, sarà presentato il libro "LA VITTORIA DEL 1934. I campionati mondiali di calcio nella politica del regime" (Edizioni Solfanelli) di Alessandro D'Ascanio

diretta TRSP
http://www.trsp.tv/news/index.php?option=com_content&view=article&id=20&Itemid=49

o Livestream
http://www.livestream.com/trsp?utm_source=lsplayer&utm_medium=ui-content&utm_campaign=trsp&utm_content=trsp


Satellite

Hotbird 6 13° est - 11179,00H (Orizzontale) canale SKY numero 886


Frequenze

1 TERAMO - CANALE 37 - Colle Izzone per Teramo - Giulianova
2 PESCARA - CANALE 42 dalla Maiellla e CANALE 25 da San Silvestro
3 L'AQUILA - CANALE 57 da Monte Luco di Roio e CANALE 64 da Monte S. Cosimo per Sulmona, Popoli, Bussi CANALE 35 Monte Cimarani per Avezzano CANALE 53 Localita' Castello per Castel Di Sangro, Alfedena e Roccaraso
4 CHIETI - CANALE 42 e CANALE 24 da Petacciato per Vasto e CANALE 26 da Casacalenda (CB) per Vasto e Termoli
5 FROSINONE - CANALE 65 in digitale terrestre per la provicnia di Frosinone
6 ISERNIA - CANALE 37 per Isernia e Venafro
7 CAMPOBASSO - CANALE 60 da Schiavi d'Abruzzo per Trivento e CANALE 57 per Campobasso e CANALE 26 da Casacalenda per Termoli
8 FOGGIA - CANALE 20 dal Volturno per Foggia, Manfredonia, Apricena


Scheda del libro

Il 10 giugno 1934, nella coreografica cornice dello stadio del Partito Nazionale Fascista, la selezione italiana di football sconfigge sul terreno di gioco la rappresentativa cecoslovacca, laureandosi per la prima volta campione del mondo nello sport fin da allora più seguito dagli italiani. Sul pennone dello stadio romano, campeggia la bandiera nera del Partito Unico, mentre gli altoparlanti diffondono le note di Giovinezza, amplificate dal coro unanime dei cinquantamila spettatori presenti. In tale atmosfera di entusiasmo collettivo, Benito Mussolini si affaccia dalla tribuna nell’atto di raccogliere platealmente, davanti a una nutrita schiera di fotografi giunti da ogni parte del mondo, l’esplicito saluto romano degli azzurri schierati al centro del campo. Si tratta dell’epilogo trionfale di una manifestazione sportiva fortemente voluta dal regime, realizzata grazie all’impiego di ingenti risorse finanziarie, logistiche e umane, amplificata in maniera notevole dalla stampa e disputata con strenua determinazione da parte dei calciatori italiani.
Il Mondiale di calcio diventa una prospettiva da cui analizzare le dinamiche della stabilizzazione totalitaria e le ricadute interne al regime. Il calcio è, a un tempo, uno strumento di propaganda, un veicolo di consenso, una risorsa di politica estera da utilizzare nel confronto e nella dialettica con gli altri Paesi, di volta in volta potenziali alleati o nemici, in una sorta di simbolica anticipazione delle contese politiche.
A far da contorno all’investimento politico del regime sull’evento è poi il racconto, in chiave epica ed enfatica, delle vicende calcistiche da parte delle grandi firme del giornalismo sportivo del tempo, degli inviati della radio, degli illustratori dei manifesti murali, significativi strumenti di comunicazione, a vario titolo arruolati dai vertici politici dello sport fascista nella costruzione di un rapporto di mobilitazione con un pubblico numeroso e partecipe.


Alessandro D'Ascanio
LA VITTORIA DEL 1934
I campionati mondiali di calcio nella politica del regime
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-89756-98-0]
Pagg. 232 - € 16,00


http://www.edizionisolfanelli.it/lavittoriadel1934.htm


Tutte le puntate televisive di "Tuttolibri" possono essere riviste qui:
http://umbertotimmonieri.blogspot.com/
http://tabulafati.blogspot.com/

martedì 1 giugno 2010

Novità: LA VITTORIA DEL 1934

Il 10 giugno 1934, nella coreografica cornice dello stadio del Partito Nazionale Fascista, la selezione italiana di football sconfigge sul terreno di gioco la rappresentativa cecoslovacca, laureandosi per la prima volta campione del mondo nello sport fin da allora più seguito dagli italiani. Sul pennone dello stadio romano, campeggia la bandiera nera del Partito Unico, mentre gli altoparlanti diffondono le note di Giovinezza, amplificate dal coro unanime dei cinquantamila spettatori presenti. In tale atmosfera di entusiasmo collettivo, Benito Mussolini si affaccia dalla tribuna nell'atto di raccogliere platealmente, davanti a una nutrita schiera di fotografi giunti da ogni parte del mondo, l'esplicito saluto romano degli azzurri schierati al centro del campo. Si tratta dell'epilogo trionfale di una manifestazione sportiva fortemente voluta dal regime, realizzata grazie all'impiego di ingenti risorse finanziarie, logistiche e umane, amplificata in maniera notevole dalla stampa e disputata con strenua determinazione da parte dei calciatori italiani.
Il Mondiale di calcio diventa una prospettiva da cui analizzare le dinamiche della stabilizzazione totalitaria e le ricadute interne al regime. Il calcio è, a un tempo, uno strumento di propaganda, un veicolo di consenso, una risorsa di politica estera da utilizzare nel confronto e nella dialettica con gli altri Paesi, di volta in volta potenziali alleati o nemici, in una sorta di simbolica anticipazione delle contese politiche.



Alessandro D'Ascanio
LA VITTORIA DEL 1934
I campionati mondiali di calcio nella politica del regime
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-89756-98-0]
Pagg. 232 - Euro 16,00

http://www.edizionisolfanelli.it/lavittoriadel1934.htm